08 Gen Nelle sale rinascimentali di Villa Sora si celebra la cultura umanistica
Si riporta di seguito un articolo pubblicato su Castelli Notizie:
Ritorna il 12 gennaio dalle ore 18 e fino alle ore 24, la Notte nazionale del liceo classico. Maratone di lettura, recitazioni teatrali, spettacoli musicali e di danza, incontri con gli autori, mostre, cortometraggi e cineforum, concorsi. In tutta Italia, migliaia tra dirigenti, docenti, alunni saranno coinvolti nelle attività che vedono anche la sinergia di enti e istituzioni.
Il liceo classico più antico del territorio, quello di Villa Sora, non poteva non rispondere alla chiamata. La scuola e la Villa Rinascimentale saranno animati dalla passione di alunni e non solo. L’evento è aperto al pubblico.
Da oltre cento anni Villa Sora si prende cura di giovani talenti in tutti i campi e all’inizio, più di un secolo fa, per molto tempo lo ha fatto soltanto con il liceo classico. Oggi la scuola ha quattro indirizzi ed un altro ai blocchi di partenza, il liceo scientifico delle scienze applicate, eppure sente il bisogno di celebrare la cultura classica e sottolinearne l’importanza nell’era della tecnica. Perché? Perché proprio questa era iper-razionale sembra aver smarrito ciò che non è immediatamente visibile.
In molti oggi credono che la formazione possa o addirittura debba fare a meno della cultura classica o che quest’ultima debba lasciare il posto ad una formazione “moderna”, “solo” scientifica e per competenze, sin dalla tenera età.
A questo proposito ci vengono incontro le parole di Guido Tonelli in un suo articolo per IlSole24ore dal titolo “Perché la versione serve a un fisico” . Tonelli è uno scienziato del Cern, professore dell’Università di Pisa, ricercatore dell’Infn e protagonista della scoperta del bosone di Higgs.
“Mi viene spesso da sorridere – dice Tonelli- quando sento dire che per imboccare con decisione la via dell’innovazione il nostro paese dovrebbe ridurre il peso e l’importanza degli studi classici.
Nel mondo della ricerca dura, quella segnata dalla più feroce competizione internazionale, lavorano moltissimi scienziati che hanno scelto di fare fisica proprio perché hanno fatto studi classici. Come dice Semir Zeki, neuroscienziato dell’University College di Londra: «Il cervello non distingue tra cultura umanistica e scientifica». Cos’è che rende gli studi classici così adatti a formare la base per una preparazione scientifica d’eccellenza? Non è solo il rigore che richiedono e neanche l’ampiezza della formazione culturale che ti danno. Prendiamo proprio la traduzione dal greco e dal latino. Sei lì che combatti con il vocabolario per cercare di dare un senso compiuto ad un gruppo di frasi e ti sembra di avere trovato la chiave. Soltanto che non riesci a sistemare un piccolo, infimo dettaglio. Ed ecco che di colpo, per risolvere l’incongruenza, dovrai capovolgere tutto e abbandonare definitivamente quella che un istante prima ti sembrava un’ipotesi molto ragionevole. È la logica, bellezza, è tutto soltanto questione di logica. Non saprei trovare un’attività più vicina al lavoro scientifico concreto che viviamo quotidianamente”. In questo momento storico, voci come quella di Tonielli e mobilitazioni nazionali come la notte del liceo classico, possono far pensare. In gioco c’è molto da riguadagnare e da riconquistare. L’evento di festa e cultura che vivrà villa Sora insieme al suo territorio il 12 gennaio prossimo, può essere dunque una occasione per prendere coscienza che il greco, l’arte, la filosofia ci sorreggono ancora, che sono linfa per il progresso e lo sviluppo, anche se spesso non ce ne accorgiamo.