07 Dic Esperienze di alternanza scuola lavoro
Dopo l’esperienza dello scorso anno, che per Villa Sora è stato il primo di messa in atto dell’alternanza scuola-lavoro, abbiamo avuto molti buoni feed-back dai ragazzi e dalle strutture, così come abbiamo anche evidenziato alcuni nodi problematici da risolvere. Dopo un’accurata verifica a giugno con il collegio docenti, abbiamo deciso di impostare l’alternanza scuola-lavoro (ASL) secondo due criteri fondamentali:
- Concentrare l’ASL in due settimane, nelle quali la didattica viene interrotta, in modo da evitare i problemi riscontrati lo scorso anno nel regolare svolgimento della didattica, a causa della dispersione dei vari progetti in settimane diverse;
- Far svolgere a tutti i ragazzi due progetti: uno in ambito sociale, in un ente del terzo settore e un l’altro legato all’indirizzo di studi. Di conseguenza ciascun ragazzo in una delle due settimane svolgerà il primo tipo di progetto e nell’altra settimana svolgerà il secondo tipo di progetto. Chi a dicembre farà un progetto nel sociale, a giugno farà un progetto di indirizzo. E viceversa. Non è possibile svolgere due progetti d’indirizzo o due progetti sociali.
Questo secondo criterio rappresenta per la nostra scuola una scelta importante. Probabilmente un po’ controcorrente. Merita pertanto qualche delucidazione in più, sia agli alunni che a voi genitori.
Il desiderio che ci anima come comunità educativa scolastica è quello di proporre ai nostri ragazzi un progetto educativo che abbia come obiettivo la formazione della persona nel suo insieme e che immagini un profilo d’uscita dei ragazzi dalla nostra scuola centrato sul dono di se stessi. In altre parole vorremmo, come scuola, promuovere una cultura che vede nel donarsi l’elemento essenziale per una vita felice.
A tale scopo riteniamo che non sia sufficiente una formazione solo teorica, svolta magari in aula. È indispensabile il contatto diretto con la realtà e in particolare con qualcuna delle tante situazioni di povertà e fragilità di cui la condizione umana è affetta (e che alcuni ragazzi già si trovano a vivere magari all’interno proprio della famiglia). Crediamo pertanto che una o più esperienze in ambito sociale non debbano essere lasciate solo alla sfera dell’extra-didattico e facoltativo (volontariato) ma debbano essere parte integrante del curriculum formativo della scuola e svolte in modo professionale accanto a persone qualificate che lavorano nel settore. Vorremmo aiutarvi in tal modo a formare nei ragazzi una coscienza sensibile alle povertà, che possa guidarli in qualunque professione svolgeranno poi in futuro. Questo aspetto è, per noi, una parte essenziale e decisiva per la formazione al lavoro. Senza dimenticare poi che il contatto con questo tipo di professioni per alcuni può diventare anche momento per la scoperta di ciò che vorranno fare in futuro e a cui fino a quel momento non avevano mai pensato, come ci hanno testimoniato alcuni ragazzi che hanno fatto tali esperienze lo scorso anno.
In merito al periodo di ASL della settimana 18-22 dicembre abbiamo proposto ai ragazzi 4 progetti di indirizzo e 5 di ambito sociale. Più precisamente si tratta di 2 progetti di ambito giuridico-economico (al comune di Frascati e presso un’azienda dolciaria), 1 in ambito umanistico presso la facoltà di Lettere dell’università di Tor Vergata, e 1 di ambito scientifico presso l’ENEA.
Per l’ambito sociale i progetti si suddividono in 3 tipologie diverse, a seconda dei destinatari di destinatari: centri di assistenza agli anziani, riabilitazione per disabili psico-fisici, accoglienza ed educazione di minori immigrati e/o migranti. Tale differenziazione permette ai ragazzi di avere più possibilità di scelta, qualora un certo ambito sociale si rivelasse per loro insostenibile.
Da qui fino a giugno la scuola resta costantemente impegnata nella ricerca di nuovi progetti, sia d’indirizzo che sociali, che permettano di offrire ai ragazzi esperienze significative e formative.
Don Francesco Marcoccio SDB