La storia di Carolina
Carolina è una ragazza intelligente, altruista, sportiva e capace, ma una notte, nel gennaio 2013, si toglie la vita. Carolina si sentiva umiliata: leggere gli insulti a lei rivolti, postati sui social e vedere condivise le immagini che la ritraevano mentre era svenuta e un gruppo di suoi coetanei giocavano con il suo corpo mimando atti sessuali.
Un peso insostenibile da sopportare quelle ingiurie che mettevano in dubbio la sua reputazione e la sua onorabilità. L’odio è tutt’altro che virtuale, come il dolore e la sofferenza, Carolina sceglie un salto dalla finestra della sua camera e lascia un messaggio potente: “Le parole fanno più male delle botte. Ciò che è accaduto a me non deve più succedere a nessuno”.
A Carolina è dedicata la prima legge in Europa contro il cyberbullismo. Grazie a Carolina non è più possibile banalizzare l’odio nel web come semplici ragazzate: lo ha stabilito il primo processo in Italia sul cyberbullismo. Ciò che è accaduto a lei non deve accadere più a nessun ragazzo e a nessuna ragazza. Il cyberbullismo è un reato.
Come Carolina tanti altri ragazzi e ragazze sono stati vittime di cyberbullismo, scopri qui sotto le loro storie, cliccando sulle foto.